il nostro

Savoir Faire

IL MANIFESTO

Si fa fatica a percepire la nostra modernità e la nostra contemporaneità dove tutto è rapido e fugace. Ci troviamo a non assaporare più ciò che ci circonda, non assaporiamo più nemmeno noi stessi. L’architettura non é tale solo in senso di costruzione, bisogna svincolarsi da questa idea. L’architettura é il modo che noi abbiamo di percepire il mondo. Una casa smarrita in un bosco o un parco nascosto in una fitta rete di cemento. Due esempi, non a caso, di qualcosa che ci stupisce e ci emoziona. Due esempi dell’ordinario nello straordinario e viceversa. Lo stupore non deriva dal caos di forme scomposte, non é lo stupore infantile di vedere una forma mai vista, ma é lo stupore maturo di saper riconoscere il bello in quello che funziona. Bisogna riportare questo stupore all’uomo. Bisognare riportare l’architettura li dove é nata, dall’uomo. L’architettura deve funzionare e per funzionare deve essere governata da regole logiche e matematiche, presentarsi con autorevolezza e generare rispetto in chi la osserva e la vive, deve essere in questo formale. Poi l’architettura si deve aprire, deve generare emozioni, deve avvicinarsi a chi la vive, non deve essere involucro vuoto, deve essere involucro dinamico che si avvicina alle necessità dell’uomo e allo stesso tempo deve evolversi per mutare e migliorare con esse. In questo, l’architettura deve essere amichevole, deve essere informale. Noi abbiamo bisogno di un architettura chiara, di un architettura logica, di un architettura di contrapposizioni, di un architettura che funzioni…un’architettura in.formale.

Perchè facciamo BIOARCHITETTURA?

βίος «che vive»,

da qui parte il nostro modo di intendere il più alto livello del costruire, l’architettura “che vive”. Ogni progetto deve essere vissuto da chi lo abita e per questo deve essere pensato con e per chi lo andrà a vivere ogni giorno. Ogni progetto deve vivere nel luogo in cui è stato costruito, per questo deve integrarsi nel contesto. Ogni progetto deve vivere nell’ambiente, per questo scegliamo di costruire con materiali naturali come il legno e le fibre derivate.

Respirare, studiare, riposarsi, giocare, lavorare..vivere.. in una BIOARCHITETTURA è un modo di intendere la propria casa, ma anche il proprio ufficio o la propria azienda, con un pensiero al futuro e con un confort non replicabile.

ARCHITETTURA A TUTTE LE SCALE DI PROGETTO

L’APPROCCIO ALL’ARCHITETTURA DEVE ESSERE FATTO RESPONSABILMENTE

Sui monti ricchi di legno si costruirà col legno, sulle glabre montane di pietra si costruirà in pietra, in alcuni luoghi sarà più economico il mattone, in altri il cemento. Moderno è sempre il materiale più economico.

Oggi c’è un errore assai diffuso tra coloro che credono feticisticamente che solo il cemento e il ferro siano dei materiali moderni.

Adolf Loos

 

Veniamo da una tradizione costruttiva in mattoni e pietra. Pensare di costruire una casa in legno può essere un concetto totalmente fuori dalla nostra forma mentis che nemmeno ci sfiora.

Parlare di case in legno è oggi un argomento che sembra dedicato solo a chi ha un pezzettino di terra sull’Appennino o in Trentino. Invece no.

Le case in legno sono dei sistemi abitativi di bioedilizia che rispettano l’ambiente e provengono da foreste certificate e gestite con ricrescita programmata.

La fase di concept di una casa in legno in bioedilizia è particolarmente importante poiché presenta peculiarità intrinseche, rispetto alle abitazioni strutturate con metodologie costruttive più tradizionali.

Infatti una casa in legno va prevista e organizzata nei minimi dettagli sulla carta, senza lasciare poi eccessiva libertà di modifiche in opera, appunto perché viene prefabbricata in azienda e poi solo assemblata sul posto.

La progettazione dunque è più complessa di una casa tradizionale e va ben ponderata nei dettagli.

In questa fase negli anni abbiamo acquisito un’esperienza consolidata e una metodologia di lavoro calibrata sulla costruzione in legno x-lam o telaio che sia.

Parlando più nel dettaglio, la progettazione esecutiva di una costruzione in legno ha delle regole strutturali che si devono amalgamare a questa metodologia costruttiva rispetto a tutte le altre: i vari schemi statici di cui necessita devono essere più semplici per evitare sovradimensionamenti o soluzioni al limite della fattibilità.

Molto spesso questa complessità viene sottovalutata da vari professionisti, con il rischio che nelle fasi successive all’iter amministrativo si debbano apportare anche dei cambiamenti significativi al progetto architettonico, comportando così degli allungamenti di tempistiche e un inevitabile aumento di costi, che nuocciono solamente all’Impresa e al Cliente finale.

Molte di queste problematiche possono essere evitate pensando già nella fase iniziale di concept alle varie fasi successive di realizzazione esecutiva. Per quanto ci riguarda, abbiamo investito con convinzione in figura interna, laureata in ingegnere civile, dedicata alla revisione iniziale strutturale. In questo modo vogliamo assicurare un prodotto finito coerente, che sia in linea con i parametri delle strutture lignee.